Attacchi alla chiesa, viva la chiesa

Mentre sulle pagine di qualche giornale ancora riecheggiano le sacrosante proteste contro la
meschina puntata di Anno Zero, appositamente costruita per imbastire uno strumentale quanto squallido attacco contro la Chiesa, ecco arrivare, puntuali, nuove minacce di morte, contro il
Presidente dei Vescovi italiani Mons. Bagnasco. Intanto, proprio in questi giorni, al Ministero
del Tesoro, iniziano ad affluire i primi dati circa le firme dei cittadini in relazione all’8 per mille.

Ebbene, la chiesa cattolica sembra stia ottenendo una percentuale di donazioni dalle tasse degli
italiani anche superiore a quella degli anni scorsi. La stragrande maggioranza dei contribuenti,
circa il 75%, con la propria scelta, dimostra così che siamo di fronte ad un fenomeno di grande
stima e affezione popolare nei confronti di quella che, in assoluto, le persone ritengono la più
importante e sicura realtà educativa in Italia e nel mondo.

In questi giorni, causa una celebrazione liturgica che per me ha un grande valore, più del solito,
ho avuto modo di frequentare gli uffici della mia Parrocchia, della Curia e anche quelli di un convento di frati, coinvolto nei preparativi della lieta cerimonia. Disponibilità, accoglienza, rispetto, discrezione e partecipazione sono stati i sentimenti maggiormente riscontrati in ciascuno di questi luoghi da me frequentati. E allora mi sono spiegato, senza bisogno dell’aiuto di tante analisi di intellettuali, come mai il fenomeno sociale della Chiesa sia ancora così profondamente radicato nel sentimento più vero del nostro popolo e della gente in genere.

Nasciamo e ci viene impartito il battesimo, insieme al nome che porteremo per tutta la vita, che è
quello di cristiano. Ci sposiamo con la donna o con l’uomo che amiamo e a cui siamo felici di donare gli anni futuri della nostra vita e, per non dimenticarcene mai, lo facciamo celebrando il sacramento del matrimonio di fronte a Dio e agli uomini. I nostri figli ricevono il sacramento della Cresima dopo aver ricevuto la prima Comunione e così iniziano ad imparare che non di solo pane vive l’uomo e che la vita non è solo un affare di soldi, di traffici e di affanni. Talvolta, forse troppo di rado, quando ilpeso del rimorso di un male compiuto ci opprime l’animo, andiamo anche a confessarci, comprendendo così che il perdono di Dio è l’unico in grado di riportare la pace vera dentro il nostro cuore. Alla domenica, week-end permettendo, andiamo alla Messa ascoltando parole di verità e di speranza da parte di quegli uomini di Dio che, con la sola loro presenza, ci richiamano a ciò che di più giusto e grande esiste dentro la realtà di ogni giorno. Finché, un bel dì, con buona pace della scienza e dei suoi epigoni, anche noi saremo accompagnati nel nostro ultimo viaggio da un prete che, speriamo, avrà pietà di noi e che, dopo averci dato l’estrema unzione, insieme al dolore dei congiunti più cari, ci porterà, nella certezza della vita eterna, fino al campo santo.

Ecco spiegato, attraverso l’elencazione esistenziale dei sacramenti, il perché della presenza millenaria di questa Madre che si chiama Chiesa e che ci è compagna sicura, fedele e instancabile in ogni giorno della nostra vita, nel bene e nel male. Ecco spiegato perché la Chiesa non ha paura dell’anno zero e perché, al contrario, giovane ancora come una bambina, dopo duemila anni di storia , torna più fresca che mai a sgorgare dal cuore della vita delle persone umili, che forse non leggono Repubblica e non ascoltano Rai tre, ma che ogni giorno di fronte alla bellezza del volto di un figlio ritrovato o al cibo sudato, frutto di sacrifici veri, riescono ancora a gioire insieme di fronte alla semplicità di un segno di croce, fatto davanti a Dio per ringraziarlo del dono della vita e della
sua presenza riconosciuta. E’ questa la Chiesa cattolica a cui i nostri preti e i nostri Vescovi ci richiamano paternamente ed è di Essa che siamo figli e membra vive come loro. Per questo li ringraziamo anche con un semplice 8 per mille che vale molto di più di ogni tassa del Governo che, invece, ci continua solo a martellare. Viva dunque la Chiesa, i preti, i frati e le suore che, insieme a
tutte le nostre famiglie e alle grandi opere sociali che da questa storia sono scaturite, rappresentano l’ossatura più profonda della nostra cultura italiana ed europea. Viviamola con gioia, certi che non avrà mai fine, è Corpus Domini.